Il caso : una società di capitali operante nel settore del packging aveva maturato un consistente squilibrio finanziario per circa € 10.000.000, dovuto principalmente all’indebitamento con il sistema bancario e l’erario, pur mantenendo un considerevole volume d’affari, le cui proiezioni erano in crescita.

La soluzione proposta è stata il ricorso al concordato preventivo in continuità ( art. 186 ter l. f.) che ha consentito un drastico abbattimento del 75%  del debito nei confronti di fornitori e banche

Inoltre si è ottenuta la rimodulazione delle rate scadute ed il prolungamento delle scadenze rateali dei contratti di mutuo, di leasing e di finanziamenti a medio e lungo termine, oltre che la riduzione del debito concordatario a poco meno di € 3.000.000.

Acquisito tale risultato, nel corso della durata dell’esecuzione del concordato (cinque anni) lo studio ha suggerito di utilizzare tutte le opportunità che si sono presentate per effetto di nuovi strumenti legislativi (rottamazione e rateizzazione, transazioni mirate con singoli creditori) raggiungendo un’ulteriore abbattimento del debito concordatario già falcidiato.

Questa soluzione ha consentito alla società di poter continuare l’attività aziendale sgravata dal peso dell’indebitamento scaduto e di ottenere gli obiettivi di crescita prefissati, con un totale risanamento economico e finanziario.


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